Amazon a Magione, l’inaugurazione dello stabilimento che servirà l’Umbria

MAGIONE – Il colosso dell’e-commerce ha aperto le porte del deposito realizzato a tempo di record, meno di un anno, dalla Generale Prefabbricati di Perugia al posto del vecchio capannone della Sogeco, non lontano dall’Autodromo dell’Umbria a Bacanella di Magione. Il nuovo stabilimento è stato presentato alla stampa e alle istituzioni con il taglio del nastro alla presenza dei sindaci di Magione e Passignano Giacomo Chiodini e Sandro Pasquali, la presidente della Regione Donatella Tesei, il prefetto di Perugia Armando Gradone e i consiglieri regionali Simona Meloni ed Eugenio Rondini. La struttura di Magione è grande 7 mila metri quadrati «ed è ancora in rodaggio» spiega Sergio Panico, responsabile di Amazon Italia logistics per il Centro-Sud Italia. Tra Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo e Toscana sono dieci le strutture di Amazon aperte: due, come quella di Passo Corese, sono centri di distribuzione (dove la merce è stoccata in attesa di essere venduta e spedita), mentre le altre otto sono «depositi di smistamento» come Magione. A regime quest’ultimo darà lavoro a circa cento persone, 30 delle quali lavoreranno all’interno del centro con contratto a tempo indeterminato del settore logistica (un quinto livello da 1.680 euro lordi al mese), mentre gli altri 70 sono gli autisti delle consegne, che fanno capo alle aziende del territorio. «Ai lavoratori – dice Panico – offriamo anche benefit e investimenti in formazione».

Il lavoro all’interno del deposito viene fatto soprattutto la notte e al mattino presto, quando la merce viene ricevuta e preparata per la consegna, con un’aggregazione degli ordini a seconda delle zone di destinazione. In tutta Italia sono circa 12.500 i dipendenti e «dal 2010 – hanno spiegato i vertici di Amazon – in Italia abbiamo investito sei miliardi di euro. E quando arriviamo nei territori stringiamo una collaborazione con le piccole e medie imprese». Una delle critiche che vengono spesso fatte al colosso – un vero e proprio impero che va da realtà come Magione ad Amazon web service, il servizio di cloud che è uno dei principali al mondo e dal quale vengono pompati enormi profitti – è quella di abusare della propria posizione dominante, danneggiando così specialmente le realtà più piccole. Non a caso nel tour organizzato di mercoledì si è battuto molto su questo fronte: «L’Umbria – hanno detto i vertici Amazon – è presente sul nostro marketplace e le sue imprese vengono aiutate a promuoversi sui mercati internazionali e a internazionalizzarsi». Alla presentazione è stata portata anche Beatrice Barbarossa dell’oleificio Coppini di Terni, «una realtà – ha detto – arrivata alla terza generazione. Nel 2016 abbiamo inserito sul mercato italiano due nostri prodotti, le vendite sono cresciute e ci siamo affidati alla logistica di Amazon; poi abbiamo portato i prodotti in diversi paesi europei. Amazon – racconta – ci ha aiutati ad avvicinarci al consumatore finale, portando le nostre vendite online a crescere del 200%; con loro apriremo a breve anche uno store dedicato al mercato statunitense».
«Per l’Umbria e per le aziende locali – ha detto sul punto Tesei – l’apertura di Amazon rappresenta un’opportunità molto interessante, anche grazie al lavoro delle associazioni di categoria. In più ci sono ricadute non indifferenti anche dal punto di vista occupazionale». «La scelta di questa zona dell’Umbria da parte di Amazon – ha commentato Chiodini – è il riconoscimento del ruolo importante di questo territorio nel settore della logistica. La centralità geografica di Magione rispetto al resto dell’Umbria e della Toscana è infatti rafforzata da tempi ridotti per il trasporto merci garantiti dal raccordo autostradale Perugia-Bettolle. Un asse viario che permette di contare su un elemento aggiuntivo di competitività economica, oggi ancora di più prezioso e importante».
(testo di riadattato dall’articolo di Umbria24 a firma di Daniele Bovi. Foto di Troccoli)

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