Collesanto, un centro storico che riparte: un luogo in cui vivere
Un piccolo paesino vicino all’abitato di Villa, situato proprio a ridosso delle vigne dell’azienda vitivinicola Pucciarella, che grazie all’impegno di privati ed al supporto dell’amministrazione comunale ha iniziato una completa riqualificazione del proprio centro storico. Collesanto, borgo collinare al confine tra Magione e Corciano, si candida ad essere un luogo ideale per vivere, tra storia e natura ma vicino alle principali vie di comunicazione e ai servizi pubblici. L’avvio di questo processo di recupero architettonico è prevalentemente merito dei privati. Questi hanno acquistato una serie di immobili abbandonati e semidiroccati dalla parrocchia e da altri enti ecclesiastici (Curia, Confraternita del santissimo Rosario ed Istituto diocesano di sostentamento del clero).
La cessione di queste malmesse strutture – anche grazie all’interessamento del parroco Don Idilio Pasquoni e alla sensibilità della Curia – prevede anche la sistemazione del tetto, pericolante da diversi anni, dell’antica chiesa dedicata a San Michele Arcangelo risalente al XII o XII secolo. La partenza dei lavori di ristrutturazione di questa serie di immobili, che rappresentano di fatto il cuore del paese, è coincisa con l’interesse tutto pubblico di sistemare dell’ormai vecchio sistema fognario ed acquedottistico del borgo; incatramare la strada e – in accordo con i proprietari dei lotti più prossimi alla chiesa – interrare i cavi volanti di luce e telefono. Una scelta quest’ultima che dovrebbe essere regola in un luogo come l’Umbria vocato al paesaggio e all’ambiente.
L’intervento dell’amministrazione comunale si limita alla bitumatura successiva agli scavi, ma rappresenta una corretta ed utile collaborazione con la popolazione residente, che ha sposato fin da subito il progetto complessivo presentato in assemblea pubblica mesi addietro. Da sottolineare, in ultimo, l’essenziale ed efficiente collaborazione di Umbra Acque, gestore del servizio idrico integrato, per i lavori di sua competenza. Il paese, nei giorni immediatamente successivi ai lavori, ha ospitato la consueta festa dal nome che è tutto un programma: “Collesanto Antria in gastronomia”. Ad aprire la settimana della sagra, prevalentemente dedicata ai piatti a base di oca, l’inedita corsa dei carrettini lungo la discesa che collega il borgo allo splendido insediamento agricolo e vitivinicolo di Pucciarella (secolo XVI). Eventi che dimostrano come i nostri centri storici non vivano di solo arredo urbano, ma soprattutto di socialità e voglia di stare assieme.