Chironomidi, larve in riduzione al lago: picchi ad agosto

MAGIONE 14/08/2017 – Serate estive senza i fastidiosi insetti tipici del lago: un sollievo sia per i turisti che per i residenti. Dopo due anni di sostanziale stop alle azioni di contenimento dei cosiddetti chironomidi, moscerini invasivi molto comuni al Trasimeno, il progetto di riduzione larvale sembra aver dato i suoi successi, confermando la necessità di un lavoro costante nel tempo. L’azione di controllo predisposta dalla Usl Umbria 1 in sinergia con Provincia di Perugia, con l’Unione dei Comuni del Trasimeno e sotto la supervisione dell’Università degli Studi di Perugia è iniziata presto quest’anno ed i risultati non sono mancati. I dati che si stanno registrando sono positivi ed entro l’anno gli enti che portano avanti il progetto dal 2005 faranno il punto della situazione per garantire il proseguo dell’attività anche nel 2018.

I risultati dell’estate 2017: dimezzamento delle larve rispetto al 2016 Tornando a questo estate, anche se l’andamento stagionale molto caldo e siccitoso predisponeva ad una sciamatura di grandi proporzioni, il tempestivo intervento della Regione Umbria nel destinare i fondi necessari per l’attuazione del programma ha consentito di iniziare il programma di controllo nei tempi adeguati. Il monitoraggio per la verifica del numero di larve effettuato ad aprile aveva messo in rilievo la presenza consistente di larve di chironomidi, più di 1.500 larve per metro quadro. I trattamenti larvicidi a base Bacillus thuringensis var. israeliensis (prodotto biologico) sono quindi iniziati a fine aprile ed hanno consentito di controllare la popolazione di questi insetti fino a ridurre il numero di larve alle attuali 500-600 per metro quadro come rilevato dal Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’Università degli Studi di Perugia, che nell’area di Castiglione del Lago segue da anni l’andamento delle popolazioni di chironomidi. Infine, la predisposizione fin da giugno delle lampade attrattive “Tofolamp” ha contribuito ad allontanare dai centri abitati gli adulti di Chironomidi. I titolari dei campeggi e delle altre attività turistico-ricettive, che vengono coinvolti per verificare il grado di fastidio che questi insetti arrecano, hanno confermato il positivo trend, definendo la presenza dei chironomidi “bassa” ed auspicano che venga continuato ed implementato il progetto di contenimento.

L’impegno nello studiare il fenomeno della Fondazione Cucinelli Inoltre, a questo impegno delle istituzioni, in occasione degli Stati generali dell’Unione dei Comuni del Trasimeno del 21 luglio 2017, si è affiancata la Fondazione Brunello e Federica Cucinelli che ha reso possibile la stipula del protocollo di intesa con Unipg, Regione Umbria, Usl Umbria 1 e Unione dei Comuni del Trasimeno per un’intensa attività di ricerca (2017-2019) per la sperimentazione delle più adatte procedure per il controllo delle popolazioni di Chironomidi al Lago Trasimeno. Un’operazione che si lega con l’investimento di Arpa Umbria per un centro di ricerca sulla biodiversità e i cambiamenti climatici. La Polvese è infatti tra le più importanti zone umide d’Europa per ricchezza di biodiversità vegetale e faunistica, le istituzioni pubbliche che fanno rete realizzandovi l’innovativo centro di ricerca sulla qualità ambientale alla luce dei cambiamenti climatici. La location sarà il ristrutturato monastero di San Secondo.

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L’antico monastero di Isola Polvese come centro di ricerca Arpa “Il Centro di Ricerca, il cui lavoro è già iniziato – ha dichiarato Walter Ganapini, direttore Arpa Umbria – sta già destando l’interesse del mondo scientifico internazionale. Si tratta infatti di un focal point sui cambiamenti climatici in area lacustre di grande interesse”. Il Centro potrà contare anche su una sezione dedicata alla lotta ai chironomidi, i fastidiosi insetti che infestano le coste del Trasimeno, finanziato da Brunello Cucinelli, l’illuminato imprenditore umbro che fa della bellezza l’arma più potente con cui l’Italia conquista il mondo.

L’imprevisto picco di chironomidi subito dopo Ferragosto, probabilmente anche legato alla graduale riduzione dei trattamenti è qui rappresentato in una immagine eloquente. Questa “invasione” di agosto ha suscitato molte polemiche da parte degli operatori turistico-ricettivi ed anche dei sindaci rispetto ad un intervento troppo velocemente interrotto – pare – per la quantità insufficiente di prodotto biologico da irrorare lungo le sponde del Trasimeno. Un problema con il quale si spera di non dover di nuovo confrontarsi la prossima estate. Ha certamente influito il caldo afoso e la temperatura costantemente prossima ai 30 gradi centrigradi, fenomeno atipico che ha caratterizzato i mesi di agosto e settembre in genere meno caldi.

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