Un piano per governare la “giungla delle antenne”
MAGIONE 14 aprile 2017 – (da Il Messaggero Umbria, Selenio Canestrelli) Antenne di telefonia mobile, il Comune prepara un piano particolareggiato per il posizionamento di nuovi impianti sul territorio, sia nel versante cittadino che in quello lacustre. Dopo l’approvazione del consiglio comunale, nei mesi scorsi, di una mozione specifica (scaturita anche in seguito alla vicenda dell’installazione di un’antenna a San Feliciano), ora il sindaco Giacomo Chiodini dice di aver firmato un contratto con una azienda di Pisa «che ha già predisposto una bozza di piano antenne da valutare insieme con l’Amministrazione comunale, in modo da dare certezze in un settore così complesso».
Un primo passo che di fatto, dice sempre Chiodini, «blocca temporaneamente tutte le altre eventuali richieste di posizionare un’antenna (ma anche quelle di eventuali espansioni delle strutture esistenti) con l’arrivo di regole precise da seguire da parte degli interessati. Intanto, in attesa anche di sviluppi sulla vicenda della antenna di San Feliciano, dove, dice Chiodini, deve essere comunque garantita la copertura del segnale, il Comune punta a rendere fruibili dal punto di vista del collegamento alla rete, più punti di accesso possibili, con la prospettiva, spiega il sindaco, «di inserire la velocità 4G, in quanto elemento fondamentale, anche dal punto di vista economico. Ad esempio, riguardo alla fibra ottica, laddove c’è il cavidotto pubblico questo faciliterà gli investimenti in un settore che non ci deve far cedere il passo. Comunque, se qualora ci fossero difficoltà nell’avanzamento di questa tecnologia, c’è sempre la possibilità di attingere al progetto Iti, l’intervento territoriale integrato che prevede un milione di euro per infrastrutture finalizzate alla riduzione del digital divide».
Note all’articolo e valutazioni amministrative L’azienda con cui l’amministrazione comunale ha firmato il contratto di consulenza è la Polab di Pisa. Il lavoro è già arrivato ad un punto avanzato e prevede una serie di limitazioni e regole per gli impianti esistenti e per le eventuali installazioni future. Al termine di questo processo – giugno 2017 – il piano sarà partecipato, in particolare in quelle realtà in cui sono state registrate criticità, e adottato come strumento di regolazione. L’obiettivo è contemporaneamente quello di armonizzare le esigenze di copertura del segnale, di tutela del paesaggio e di contenimento di fenomeni di elettromagnetismo. Questi obiettivi sono contenuti in una mozione consiliare approvata nel 2015 (MOZIONE ANTENNE MAGIONE con EMENDAMENTO).
Che cos’è un Piano comunale di localizzazione antenne Il codice delle telecomunicazioni (Legge Gasparri) semplifica moltissimo la possibilità di installare impianti di telefonia mobile (stazioni radio base e ripetitori), fino a rendere pressoché superfluo il ruolo degli enti locali su questo argomento: le antenne infatti sono a tutti gli effetti considerati elementi di pubblica utilità al pari di acquedotti, cavi elettrici e telefonici. Gli enti locali, per poter avere parte attiva nel processo di installazione delle antenne, hanno la possibilità di introdurre un Piano comunale di localizzazione. Strumento simile ad un piano regolatore, finalizzato all’individuazione delle aree da destinare a tali impianti. Questo Piano viene però stilato – sulla base della normativa statale – di concerto con gli stessi operatori (Tim, Vodafone, Wind, Tre, ecc.). In assenza del Piano – previsto nel Codice delle telecomunicazioni – il Comune per impedire un’antenna può opporsi solo con ragioni legate alla salute umana (casi rarissimi non esistenti nel nostro territorio), altrimenti è destinato a soccombere nel conseguente contenzioso.
Il caso dell’antenna di San Feliciano in un precedente articolo