Sant’Arcangelo, “gioco di squadra” per sistemare il pontile

MAGIONE 13/07/2017 – Messa in sicurezza dei pontili di Monte del Lago e di Sant’Arcangelo. Per quest’ultimo, grazie ad un gioco di squadra tra più realtà pubbliche, private ed associative, è stato realizzato un intervento anche estetico di tinteggiatura e risanamento su tutta la lunghezza del molo, esteso oltre 200 metri. Non avveniva da molti anni, ma la situazione di abbandono era diventata ormai intollerabile: era necessario intervenire in qualche maniera. La Provincia di Perugia, area gestione del demanio, ha autorizzato gli interventi e ha coperto le spese di messa in sicurezza delle parti ammalorate, decisamente pericolose per l’incolumità di turisti e residenti, dei moli di tutte due le frazioni. Con la certezza di riuscire a breve a fare un analogo lavoro di sistemazione definitiva anche a Monte del Lago, vale la pena di sottolineare la straordinaria collaborazione volontaria scattata per sistemare in via definitiva il pontile di Sant’Arcangelo. Qui infatti Proloco, cooperativa Pescatori del Trasimeno, camping Italgest e Comune di Magione si sono attivati per fare un intervento davvero ampio e complesso. Un lavoro ben fatto, anche grazie alla professionalità della ditta Ferro Baldassarri, che ha previsto la sostituzione delle parti metalliche rovinate o mancanti; il ripristino delle scale di fondo e laterali con nuovi corrimano appositi; inserimento di rampa antiscivolo per persone con disabilità; antiruggine e verniciatura completa lungo tutto il molo. Insomma una bella opera di recupero, non realizzata per anni, che ha permesso di avere il pontile in ottimo stato in occasione della locale sagra del Pesce sfilettato. Un grazie particolare va a Fausto Cerquaglia, presidente della proloco di Sant’Arcangelo; Giancarla Sordi, consigliere comunale di Magione; Marcello Cresti, titolare camping Italgest; Aurelio Cocchini e Valter Sembolini della cooperativa Pescatori del Trasimeno; Fernanda Cecchini, assessore Regione Umbria, per il supporto esterno; il settore demanio della Provincia di Perugia; la gente di Sant’Arcangelo per la pazienza di questi anni nel vedere il pontile in stato di abbandono.

Cenni sul pontile di Sant’Arcangelo, tra storia e cronaca nera Nel secolo scorso il pontile di Sant’Arcangelo fu realizzato in grandi dimensioni perché fosse anche approdo per i traghetti della navigazione pubblica, attività che venne poi abbandonata anche a causa dei fondali troppo bassi in quella zona del lago. Il 13 ottobre del 1985 il pontile balzò agli onori delle cronaca nera nazionale come luogo di ritrovamento del corpo di Francesco Narducci, medico perugino su cui per tanti anni si è indagato a proposito dei delitti del mostro di Firenze. All’alba di quel giorno il pescatore Ugo Baiocco, per oltre trent’anni presidente della cooperativa pescatori di Sant’Arcangelo, scorse affiorare dal lago il cadavere. Per anni si è disquisito se quel corpo, “nero, tumefatto e gonfio, tanto che quasi non si vedevano gli occhi”, fosse realmente quello di Narducci. Tanto che alla fine degli anni Novanta il magistrato Giuliano Mignini riaprì le indagini con l’esumazione di Narducci, su cui non era stata mai fatta l’autopsia, e con alcuni studi specifici sulle dimensioni del corpo rispetto al pavimento del pontile su cui era stato deposto. Obiettivo del magistrato era verificare la compatibilità delle misure di Narducci con il corpo effettivamente ritrovato a Sant’Arcangelo. Secondo la tesi del magistrato il corpo di Narducci sarebbe infatti stato scambiato dopo il ritrovamento, per evitare che si pensasse a un omicidio. Al termine dell’indagine il gip ha archiviato l’indagine per omicidio, mentre un altro giudice ha prosciolto una ventina tra familiari e pubblici ufficiali che il magistrato aveva chiesto di processare per le presunte irregolarità in occasione del ritrovamento del cadavere.

Foto di due pontili prima degli interventi

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