Barchetto di San Feliciano, il rogo e il futuro del Museo

MAGIONE 17/06/2017 – Un rogo notturno avvenuto lo scorso mese – su cui rimangono ancora diversi interrogativi, in particolare sulla sua natura dolosa o colposa – ha ridotto in cenere l’ultimo esemplare di “Barchetto del Trasimeno”: un simbolo della vita e dell’economia del lago. Il fatto, con tutta probabilità frutto di uno scellerato atto di vandalismo, è avvenuto all’interno del cortile del Museo della Pesca di San Feliciano. Risalente ai primi decenni del Novecento, veniva utilizzato per un tipo di pesca a strascico detta “Gorro”. Alla barca nel tempo era stata aggiunta una cabina per il trasporto delle persone verso Isola Polvese. Più tardi, ormai esaurita la sua funzione, veniva restaurato da Jean Pierre Capolsini, attuale presidente della Lega Navale del Trasimeno, ed esposto nell’area esterna del museo. Tralasciando qui le indagini scaturite con la distruzione del barchetto, è certo che il rogo di un reperto storico come il barchetto non può essere declassato a semplice ragazzata, ma appare come un gesto molto grave di inciviltà ed inconsapevolezza del danno arrecato. Ne sono scaturite molte polemiche, ma anche qualche opportunità per il futuro ed una travolgente voglia di impegno di associazioni e volontari per trovare fondi per una ricostruzione dell’antica barca andata distrutta. Continua a leggere