Inverno demografico e taglio delle cubature

(Corriere dell’Umbria / 10 agosto 2024) – Il drastico calo demografico, l’invecchiamento della popolazione, la riduzione dei flussi migratori in entrata, il tendenziale spostamento delle famiglie con bambini verso le realtà cittadine più ricche di servizi, il numero impressionante di case vuote nei centri storici, i tanti edifici abbandonati nelle campagne e la “nuova artificiosa giovinezza” assicurata nel mercato immobiliare dal “Superbonus 110” all’usato. Sono elementi diversi – ma accomunati tra loro – che definiscono un contesto, quello umbro, in cui secondo l’Istat la regione perde in maniera costante ogni anno circa 2mila abitanti e dove una casa su quattro è vuota. Eppure – in quasi tutti i territori della regione – i piani regolatori continuano a presentare vaste aree edificabili a destinazione d’uso residenziale. Zone che per ragioni demografiche, economiche e ambientali andrebbero cancellate con una rivoluzione dal basso che riveda in maniera rapida e decisa gli strumenti urbanistici dei comuni, anche con interventi legislativi ad hoc che potenzino la discrezionalità degli enti nell’operare in chiave di riduzione di consumo di suolo, favorendo la rinuncia volontaria da parte dei proprietari alle volumetrie in eccesso.

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Telefonia ed elettromagnetismo, nessun nuovo impianto a Magione

Le antenne di telefonia mobile sono imprescindibili. Possono però produrre inquinamento elettromagnetico e creare interferenze con il paesaggio. Magione è uno dei pochi comuni in Umbria ad essersi dotato, grazie alla consulenza Polab, di un piano antenne e di monitoraggi sui livelli di elettromagnetismo prodotti. Il Piano antenne – mentre procedono le misurazioni, direttamente scaricabili online – ha terminato da poco la fase di ricevimento da parte degli operatori di eventuali piani di estensione della copertura dei servizi telefonici. Nessuna nuova espansione è prevista dai principali marchi del mercato. A Magione quindi non ci saranno quindi nuove installazioni di antenne autorizzabili per tutto il biennio 2018-2019. I programmi di sviluppo dei singoli operatori telefonici sono infatti da depositare obbligatoriamente in ossequio a quanto previsto dal piano annuale delle antenne, strumento di cui l’amministrazione comunale si è dotata proprio per garantire l’installazione controllata degli impianti radioelettrici. Continua a leggere

Aree boscate, Cassazione proscioglie ex amministratori: Prg regolare

Roma, il Palazzaccio sede della corte di Cassazione(Magione, 22 novembre 2015) Proscioglimento confermato anche in Cassazione per l’ex sindaco di Magione Massimo Alunni Proietti, alcuni tecnici comunali e dodici consiglieri comunali in carica tra il 2004 e il 2009, anno di approvazione del Piano regolatore generale (Prg) del comune. Il giudizio maturato dai giudici di piazza Cavour a Roma ribadisce l’estraneità dalle accuse di abuso in atti d’ufficio in relazione alla costruzione di alcune villette a San Feliciano. La loro estraneità agli addebiti già dichiarata dal gup di Perugia diventa quindi definitiva. Continua a leggere

Caserino di Magione, nuovo acquedotto per servire quartiere Rondolina

Caserino di Magione, realizzazione nuovo acquedotto RondolinaCirca 400 metri di conduttura per un investimento di 200mila euro a carico di privati per dare risposta al notevole aumento di popolazione. Potenziamento della rete idrica a Magione per dare risposta agli abitanti di Caserino: la nuova rete collega il serbatoio dell’acqua potabile di piazza Carpine con la zona della Rondolina per una lunghezza di circa 400 metri. Per l’attuazione dei lavori è stato interrotto momentaneamente il traffico in una parte di via Garibaldi. Continua a leggere

Trasimeno, “Sì al parco, ma nuovi criteri di gestione”

Parco del lago Trasimeno il contributo di sindaci ed associazioni. Da sinistra Batino, Gambini, Rossi, Scricciolo e ChiodiniCome cambiare la gestione del parco naturale del Trasimeno secondo sindaci, pescatori, operatori turistici, associazioni locali ed alcuni esperti. Un documento finalizzato ad orientare positivamente il processo di adozione del piano di gestione del lago da parte della Regione Umbria. Per i firmatari “l’istituzione del Parco Trasimeno è stata una scelta fondamentale per la difesa e la valorizzazione della straordinaria qualità ambientale del quarto lago d’Italia. Dopo molti anni però, in un contesto istituzionale, economico e sociale completamente trasformato, è necessaria – sottolineano i promotori – una rivisitazione profonda delle modalità di gestione del Parco. Queste infatti, per rigidità normative e per assenza di investimenti regolari, hanno finito per portare più parti del lago in uno stato di abbandono, dove il degrado presente compromette anche gli stessi cicli di vita di flora e fauna così come conosciuti per millenni nel loro rapporto con l’uomo”. Continua a leggere