Toponomastica, rush finale per abolire “case sparse”
MAGIONE – Sessanta nuovi nomi di via solo ad Agello, dove tutto il percorso di sostituzione delle intitolazioni stradali e delle nuove residenze è terminato con successo, ed oltre cento denominazioni inedite – legate prevalentemente alla tradizione contadina – per superare le numerose “località case sparse” delle altre frazioni di Magione. Di seguito, tra parentesi, il numero di nuove denominazioni di via per area geografica: Borgogiglione – Caligiana – Antria – Collesanto (25); Villa – Soccorso – Montebitorno – La Goga (30); Montesperello – Montemelino – Vallupina (20); Casenuove – Magione – Montecolognola – San Savino (30); Caserino – Ravarro – Sole Pineta (10); Torricella – Monte del Lago – San Feliciano (15); Montebuono – Sant’Arcangelo (20). Un lavoro significativo, forse anche sottostimato nella sua complessità, che – da una proposta dello storico Giovanni Riganelli fino al lavoro della commissione toponomastica composta da otto membri (Alessio Renzetti, Serena Trippetti, Gianfranco Cialini, Michele Chierico, Gianni Dentini, Carlo Flussi, Sandro Tiberini e Giordano Traica defunto purtroppo l’anno scorso); dalla fase di partecipazione pubblica in assemblee di paese al parere della Prefettura di Perugia; dal cambio di residenza anagrafica all’apposizione del nuovo segnale viario – è diventato una sfida che ha coinvolto tanti settori amministrativi del Comune oltre che l’assessore delegato Cristina Tufo
Breve storia di un toponimo “difficile” da gestire “Case sparse” è una anomalia che da sempre caratterizza la campagna di Magione, proponendo la stessa identica indicazione in tutte aree rurali attorno al capoluogo e nei vari borghi. Se fino a qualche anno fa poteva apparire una bizzaria della burocrazia locale, a cui la pazienza dei postini poneva di volta in volta rimedio, con l’arrivo della geolocalizzazione, dei tom tom e delle app per smartphone, la ricerca delle “case sparse” è diventato un serio problema per aziende e famiglie residenti. Un vero e proprio limite di competitività allo sviluppo economico, al pari del digital divide. Di “Case sparse civico 10”, per fare un esempio, ne esistevano infatti uno per frazione – ad Agello, a Caligiana, a Casenuove, San Savino, Magione, ecc. ecc. – fino al punto che alcuni sono arrivati anche a fingere di avere sede in vie diverse pur di essere rintracciabili su google map.
Il meccanismo di attribuzione dei civici nelle “vie case sparse” Il meccanismo era quello di attribuire i civici di campagna, quelli appena fuori dai centri abitati, con un sistema concentrico “a chiocciola” che si allargava partendo in genere dalla prima casa a nord del campanile della chiesa del paese. Con questo sistema il civico numero 2 non era per forza il più vicino all’uno, era semplicemente quello che la spirale concentrica incontrava subito dopo la prima casa. Il metodo “case sparse”, per quanto affascinante nelle modalità e veloce nell’attribuzione del numero civico a poderi contadini lontani e difficili da raggiungere, si è rivelato – nella contemporaneità – una trappola perfetta per chi voglia ritrovare un agriturismo, un’abitazione o un’azienda. A complicare il tutto inoltre è il numero significativo di frazioni che furono oggetto di questa tipologia di attribuzione: questo fa sì che i civici “case sparse”, oltre ad essere difficili da ritrovare, fanno spesso sbagliare addirittura frazione a chi cerca un luogo. E’ verosimile infatti cercare un agriturimo ad Agello e trovare invece, con lo stesso civico, un’autofficina a Sant’Arcangelo. Essendo nato e cresciuto in una casa di campagna segnata come “case sparse” ho potuto fin da piccolo comprendere l’enorme disagio di chi abita in quelle, vie dal nome sempre uguale e dai civici attribuiti in maniera non lineare ma concentrica!
Assemblee pubbliche per decidere le nuove vie assieme ai residenti Per condividere – prima di inviare in Prefettura il lavoro della commissione toponomastica – la giunta comunale ha voluto condividere in un numero molto fitto di incontri con la cittadinanza le nuove vie. Ne sono nati spetto dibattiti interessanti che hanno permesso ai più giovani di conoscere l’origine del nome dei luoghi di campagna così come li chiamavano i nonni dei nostri nonni. Spesso l’amministrazione ha accolto i suggerimenti forniti dalla cittadinanza. Dopo il parere definitivo della Prefettura, atteso per settembre 2018, partiranno ulteriori blocchi di raccomandate che comunicano a tutti i residenti il cambio del nome della via. La raccomandata contiene tutte le informazioni necessarie sul comportamento da tenere. In realtà gli obblighi per i residenti sono molto limitati: tenere – anche in fotocopia – l’attestato del cambio di via nella carta di circolazione, per evitare multe in caso di controllo dei documenti dell’auto, e sostituire il numero civico apposto vicino all’ingresso di casa. Rispetto a questo infatti è normale che i numeri civici non possono essere uguali a prima, ma riprendono l’ordine della via con i dispari da una parte e i pari dall’altra. La raccomandata contiene il nuovo numero. Mancano ad oggi le assemblee pubbliche a Torricella, Ravarro e Caserino.