San Savino, lavori di recupero per l’antica scuola del paese

MAGIONE 22 aprile 2017 – A più di cento anni dalla sua progettazione, il Comune di Magione, anche grazie alla collaborazione della locale Proloco, sta portando a termine i lavori di ristrutturazione della vecchia scuola di San Savino. Posto al centro del paese, l’edificio è punto nodale nella vita della piccola frazione lacustre. Dopo la chiusura dell’attività scolastica le vecchie aule sono diventate uno spazio culturale polivalente, sede di mostre in occasione della tradizionale sagra organizzata dalla Proloco che gestisce lo spazio e ne ha fatto anche la propria sede. La struttura, che mostra i segni del tempo, ma ha un indubbio valore storico e culturale – il progetto fece probabilmente da modello ad altre scuole del territorio comunale – è stata inserita nel piano delle opere pubbliche. Per i lavori, basati su più stralci funzionali, è previsto un impegno di spesa complessivo pari a 100mila euro da fondi del bilancio comunale.

Un edificio modello per le scuole del primo Novecento a Magione Tutte le notizie relative alla progettazione ed esecuzione della scuola, compresi i disegni, sono conservati presso l’archivio storico della biblioteca comunale e sono oggetto di studio da parte del suo responsabile Francesco Girolmoni. «Riporta la data del 31 dicembre 1925 – spiega Girolmoni – il verbale dello stato finale dei lavori di costruzione dell’edificio della scuola mista elementare di San Savino, a firma dell’appaltatore Ettore Pergolesi di Magione e del geometra comunale Brizio Caiello, direttore dei lavori. Il progetto iniziale, presentato fin dal 5 marzo 1915, fu eseguito dall’ingegnere Gabriele Caldarelli e prevedeva, oltre all’aula per gli studenti, anche l’alloggio per l’insegnante». «I disegni – prosegue – furono poi riveduti e aggiornati dall’ingegner Espartero Vignoli il 10 gennaio 1922, per una spesa complessiva dei lavori pari a 89mila lire. Il terreno individuato per la costruzione della scuola, appartenente alla parrocchia di San Savino, di cui era amministratore don Carmelo Barboni, fu espropriato per la somma di 2mila lire. Il contratto d’appalto venne firmato nel 1924 e, parallelamente alla scuola di San Savino, fu costruita anche quella di Monte Sperello. Dal punto di vista architettonico e tipologia di scuola, quella di San Savino, almeno negli intenti, doveva fungere da modello ed essere in seguito adottata anche dalle frazioni di Villa, Monte Buono, Monte Melino, Montecolognola, Monte del Lago, Caligiana, Soccorso e Vignaia». All’epoca, secondo il censimento del 1911, San Savino contava circa 300 abitanti; dai documenti d’archivio risulta che gli alunni iscritti alle prime tre classi erano 32, di cui 18 maschi e 14 femmine. La ristrutturazione consentirà di dare continuità alle attività che la locale proloco, in collaborazione con ricercatori e studiosi, aveva già avviato con l’organizzazione di laboratori per adulti e bambini con visite guidate legate anche alla vicina Oasi la Valle.

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