Torre di Magione “imbracata” per restuaro delle parti in pietra
La Torre di Magione torna “imbracata” come con qualche decennio fa. Stavolta però vi rimarrà per molto meno tempo rispetto alla straordinaria opera di restauro fatta nel secolo scorso (1983/2003). Gli attuali ponteggi serviranno infatti solo per risanare e consolidare le parti in pietra sulla sommità (in particolare i “becchi” a sbalzo) e lungo le pareti. Un intervento – finanziato per il 30 per cento dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia – necessario per interrompere il fenomeno di sfaldamento, con conseguente caduta dall’alto, di materiali in pietra. Un problema manifestatosi per la prima volta qualche anno fa e legato ai circa 800 anni d’età delle parti originali della struttura che soffrono sensibilmente le escursioni termiche. I lavori saranno svolti da Spaccia Srl. La stessa società che ha eseguito il restauro, finanziato da Brunello Cucinelli, dell’Arco Etrusco di Perugia. In primavera, come tutti gli anni, la Torre dei Lambardi tornerà regolarmente aperta al pubblico.