Microplastiche, Legambiente promuove acque Trasimeno
MAGIONE 22/07/2016 – Qualità delle acque e microplastiche presenti, il Trasimeno è promosso: ma non si abbassi la guardia di fronte a vecchie e nuove criticità. Goletta dei Laghi di Legambiente, la campagna che da 12 anni si occupa del monitoraggio sullo stato di salute dei bacini lacustri italiani, realizzata in collaborazione con Conou (Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati) e Novamont, ha presentato a San Feliciano di Magione i risultati relativi alle acque del Trasimeno. L’incontro – alla presenza di Paolo Stranieri di Arpa Umbria; Fausto Scricciolo, presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno; Aurelio Cocchini, presidente della cooperativa Pescatori del Trasimeno e di vari rappresentanti di amministrazioni comunali, associazioni e coordinato dalla presidente Alessandra Paciotto – è stata l’occasione di un positivo report di Arpa Umbria sulla depurazione al lago Trasimeno, prendendo in esame la qualità delle acque secondo la direttiva 2000/60/CE. Secondo i dati ARPA il lago umbro gode di buona salute.
Indagini microbiologiche Goletta dei Laghi in linea con quelle di Arpa È certamente nell’ottica della complementarità che va inquadrata l’attività di monitoraggio microbiologico della Goletta dei Laghi che si pone, infatti, come un’indagine finalizzata ad ampliare la prospettiva sulle criticità che insistono sul lago, in particolare determinate da cattiva o mancata depurazione. I dati della Goletta non si pongono certo in contrapposizione con quelli redatti da Arpa che – nell’arco dell’intero anno – si concentra soprattutto nelle analisi delle acque deputate alla balneazione. I campionamenti eseguiti dai tecnici della Goletta sono infatti campionamenti puntuali, effettuati previa segnalazione dei cittadini attraverso il servizio di “Sos Goletta”, che nel periodo estivo permette di individuare elementi di criticità altrimenti non identificati, spesso presso scarichi, foci o condotte.
Microplastiche, il Trasimeno fa meglio di altri bacini italiani La campagna di Legambiente, per il secondo anno consecutivo, sta portando avanti un’ulteriore indagine nelle acque dei laghi, quella rivolta allo studio della presenza di microplastiche nei laghi Italiani e dei rifiuti sulle sponde. Mentre gli studi sulla presenza di microplastiche in ambiente marino sono cominciati già negli anni Settsnts, gli studi sui laghi sono ancora pochi, specialmente in Italia. I laghi in quanto sistemi semi chiusi risentono ancora più dei mari della presenza dei rifiuti e delle micro-particelle che producono. I risultati registrati nel 2016 dicono che i laghi in cui sono state trovate più particelle sono l’Iseo e il Maggiore, con valori medi di densità di 40.396 e 39.368 microplastiche su chilometro quadrato di superficie campionata. I laghi di Bolsena e di Garda presentano densità medie simili, rispettivamente 26.829 e 25.259 particelle su chilometro quadrato. Il lago in cui è stata trovata la minore quantità di microplastiche è il lago Albano, con una media di 3.892 particelle su chilometro quadrato. Anche il lago Trasimeno è stato oggetto dell’indagine 2016 della Goletta dei Laghi. La complessa procedura di analisi dei campioni d’acqua prelevati – che prevede una prima fase di prelievo tramite un’imbarcazione dotata di manta, lo strumento che filtra i campioni d’acqua, e una seconda di analisi in laboratorio – è stata resa più lunga e difficile a causa della massiccia presenza di materiale organico negli stessi, allungando così i tempi inizialmente previsti. I risultati relativi al lago umbro, infatti, sono stati elaborati presso i laboratori di Enea solo lo scorso aprile.
Risultati monitoraggio microplastiche Trasimeno 2016 La situazione riscontrata non sembra essere particolarmente critica – rispetto agli altri bacini presi in esame, seppur con le dovute distinzioni in termini caratteristici – con una media di 8974 particelle/km2ma, di certo, il dato che emerge è la presenza del problema anche nelle acque del Trasimeno. In termini di caratterizzazione delle microplastiche analizzate, emerge l’omogeneità della forma; in tutte le trainate, infatti, sono presenti solo frammenti dunque microplastiche generate per frammentazione di rifiuti di maggiori dimensioni, cosa piuttosto curiosa secondo gli esperti di Enea. La caratterizzazione chimica, inoltre, ha evidenziato un contributo predominante di polietilene. A queste considerazioni occorre aggiungere che i risultati sono relativi ai soli tre transetti di monitoraggio effettuati e che l’indagine 2016, essendo uno studio preliminare, ha interessato una porzione minima del lago. I risultati ottenuti nella scorsa edizione hanno così indirizzato Legambiente a replicare l’indagine sul microlitter nei laghi e, laddove possibile, ad estenderla agli affluenti dei laghi, così da ottenere un ulteriore elemento sulle possibili dinamiche di contaminazione.